Friuli, all’autotrasporto la maglia nera degli incidenti sul lavoro

In Friuli Venezia Giulia gli infortuni sul lavoro sono diminuiti del 7,6 per cento. Un risultato positivo, con il settore agricolo che può brindare a un calo dell’otto per cento. Ma c’è un altro settore in cui, invece, i risultati sono tutt’altro che incoraggianti: è l’autotrasporto, che non ha fatto registrare nessun miglioramento. Nel 2008 gli incidenti mortali sono stati 25, due in meno rispetto al 2007, ma più della metà si sono verificati sulle strade. Autotrasportatori vittime di sinistri, ma anche artigiani di servizio che, per esempio, hanno perso la vita mentre si recavano a eseguire lavori o riparazioni.
Entrando nel dettaglio degli infortuni sul lavoro, in provincia di Udine la riduzione è stata meno marcata (-6,8 per cento): gli incidenti nel 2008 sono stati 10.031, ossia 28 al giorno, più di uno ogni ora. Di questi, 16 sono stati mortali (uno in più rispetto al 2007). “Il dato della diminuzione è un segnale importante ma l’attenzione alla tematica della prevenzione deve restare alta per permettere di raggiungere l’obiettivo della riduzione di almeno un quarto degli incidenti entro il 2013”, ha affermato l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Molinaro, il quale dopo aver ricordato che gli accordi con il governo consentiranno di accantonare un milione di euro da destinare al settore della prevenzione ha aggiunto che “assieme ai 10 milioni del Fondo sociale europeo, potranno essere utilizzati il prossimo anno per campagne ad hoc e ad altre iniziative mirate, quali per esempio la convenzione tra l’amministrazione regionale e l’Agenzia regionale del lavoro e permetteranno di attuare un pacchetto continuativo di progetti per diffondere la cultura della prevenzione”. Di ‘rapporto molto collaborativo’ instaurato con la Regione ha parlato anche il presidente provinciale dell’Anmil, Eliseo Sandri, il quale ha auspicato che nella prossima finanziaria l’importo per i contributi per assicurare le assistenze agli invalidi “venga elevato dal 75 per cento attuale al 100 per cento delle richieste”.

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