Nel Veronese si è svolta la messa
in ricordo dei camionisti scomparsi

Da 38 anni gli autotrasportatori si danno appuntamento al Santuario del Cristo della Strada di Brentino Belluno (Verona) per l’annuale ricordo dei colleghi scomparsi. E anche quest’anno, come avviene dal 1971, la seconda domenica di ottobre, moltissimi camionisti hanno partecipato alla messa. Un modo anche per ricordare i mille rischi cui la vita dei camionisti è esposta. L’iniziativa è organizzata dalla sezione logistica trasporti di Confindustria Verona. Il presidente Giorgio Adami ne sottolinea la valenza: “È un modo per unire gli autotrasportatori e ridare dignità alla loro immagine, spesso rappresentata in modo negativo, quando invece il loro è un lavoro fatto di sacrifici e indispensabile alla vita economica di un Paese”. Al pranzo che si è poi svolto a Bardolino, sono intervenuti anche il sottosegretario Aldo Brancher e Alessandro Montagnoli della commissione Trasporti della Camera. Bolla – si legge sull’Arena di ieri – ha ricordato “l’importanza del settore autotrasporti, integrato nelle diverse filiere produttive e che sta conducendo una battaglia di legalità anche contro la concorrenza sleale estera”. “La vocazione logistica di Verona”, ha precisato, “è estremamente importante: ci sono 2500 aziende operative nella provincia e abbiamo visto in questo periodo di crisi, come tutti notassero la mancanza di camion sulla strada”. Di “categoria indispensabile all’economia” ha parlato il viceprefetto Piergiuseppe Canero. Il consigliere regionale Raffaele Bazzoni, in rappresentanza della società Serenissima, ha sottolineato che “i dati della società autostradale, confermano la crisi dell’autotrasporto”. Luigi Altamura, comandante della polizia municipale di Verona, ha elogiato gli autotrasportatori che “hanno coltivato la cultura della sicurezza”. Il vicepresidente dell’Autobrennero, Gino Zardini, ha annunciato che per la festa del prossimo anno saranno eseguiti lavori di sistemazione dell’area del santuario.
Il sindaco Virgilio Asileppi, infine, ha lanciato un appello: “Il corridoio ferroviario 1 deve andare avanti, chiediamo però rispetto per il nostro territorio, già attraversato da moltissime servitù infrastrutturali, poiché non siamo più in grado di reggere ulteriori sacrifici”.

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