Tra Italia e Svizzera il traffico
pesante è calato del 15 per cento

La crisi dell’economia italiana ha coinvolto pesantemente anche il mondo dell’autotrasporto. Il passaggio dei mezzi pesanti dall’Italia alla Svizzera è infatti calato del 15 per cento nei primi sei mesi dell’anno rispetto al 2009. Una cartina tornasole efficace per l’intero settore, visto che dalla dogana di Brogeda Ponte Chiasso sull’Autolaghi transitano ogni anno circa un milione di Tir (900mila) sommando i mezzi in direzione Nord e Sud. Il passaggio dal Brennero per il Centro e Nord Europa garantisce infatti un risparmio di 300 chilometri rispetto al Monte Bianco. Una doccia gelata anche per l’economia comasca, come ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Como, Paolo De Santis. “Il nostro territorio”, ha detto, “esprime 1.200 imprese che gravitano sul mondo dell’autotrasporto, della logistica e della dogana per 5.700 addetti complessivi”. La crisi non viene supportata dallo sviluppo delle infrastrutture. Il parcheggio per mezzi pesanti, Lario Tir, 71mila metri quadrati iniziato a realizzare alla fine degli Anni 60 e capace oggi di ospitare 155 camion, attende ancora la bretellina di accesso diretto dall’autostrada, mentre quella di uscita risale a quindici anni fa. “Ogni anno la dogana di Ponte Chiasso incassa 600 milioni di euro di tasse per il passaggio dei mezzi pesanti”, ha sottolineato il vicepresidente del Comitato Centrale dell’Albo, Giorgio Colato, nel corso della presentazione del Corso di aggiornamento professionale in materia di controlli sull’autotrasporto (nella foto). “Perché il due o il tre per cento di queste entrate non vengono investite sul territorio che deve subire il passaggio di questi mezzi. Questo non è un pensiero federalista, bensì realista. Anche a livello locale il territorio deve essere in grado di farsi sentire per ottenere quanto gli spetta”. Il prefetto di Como, Sante Frantellizzi, ha infine invitato i politici locali a fare squadra per lo sviluppo dei progetti viabilistici indispensabili per il territorio.

Una risposta a “Tra Italia e Svizzera il traffico
pesante è calato del 15 per cento

  1. Leggo nella nota pubblicata, che il Prefetto di Como ha invitato i politici locali a “fare squadra” per lo sviluppo di progetti viabilistici considerati indispensabili per il territorio della provincia, colpito dalla riduzione dei “transiti” generata dalla crisi economica e dalla concorrenza derivante dal minor percorso che le merci possono fare passando dal Brennero per raggiungere il nord Europa.
    E’ di questi giorni la notizia della ripresa dei lavori parlamentari sulla questione dell’Accordo delle Alpi, un sorta di sistema di veti che impedirebbe all’Italia, unico paese con una barriera naturale al passaggio delle proprie merci, di dotarsi di nuove infrastrutture, o di migliorare quelle esistenti, per far viaggiare meglio e con più efficienza i propri prodotti verso i mercati esteri.
    La questione dell’Accordo delle Alpi sembra essere stata esaminata in sede di commissione parlamentare, considerando unicamente gli aspetti legati al “turismo”, situazione da considerarsi a dir poco grottesca. Fortuna vuole – ed è giusto utilizzare questa parola – che la Fai ed alcune altre associazioni nel corso di una audizione, abbiano reso evidente quella che si può definire un “stortura”, e che determinerebbe di fatto una grave penalizzazione per l’economica italiana.
    Ora, l’invito che il Prefetto di Como ha rivolto ai politici locali dovrebbe essere esteso anche ad una maggiore attenzione nella trattazione di importanti tematiche che inesorabilmente si rifletteranno non solo sul territorio di Como, bensì su tutto il nostro paese. Soprattutto considerato che la Svizzera è paese coinvolto nel discorso legato all’Accordo delle Alpi, e che partecipa ai monitoraggi sui transiti, attivati da progetti probabilmente connessi all’accordo stesso, come il MONITRAF, che vede il coinvolgimento dei Cantoni Ticino, Uri, Zugo e Lucerna.
    Mi piacerebbe conoscere l’opinione su questa situazione sia del Prefetto dr. De Santis , sia del Vice Presidente dell’Albo Autotrasportatori Giorgio Colato, decano della Federazione Autotrasportatori Italiani.

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