Interporti, l’unione fa la forza
Ora si pensa a un coordinamento

Gli interporti italiani sono fondamentali ma, lavorando insieme, possono ottenere risultati ancora più importanti. Un concetto ribadito venerdì scorso all’interporto di Rivalta Scrivia in occasione del primo degli eventi organizzati dalla Uir – Unione Interporti Riuniti, in collaborazione con il Censis, proprio per ribadire il ruolo strategico che hanno gli interporti italiani e le ricadute economiche, sociali e ambientali.
Tra le innovative proposte scaturite nel corso dell’incontro, spicca quella di attivare un unico sistema di “coordinamento interregionale” degli interporti che sovraintenda le strutture più significative collocate nell’area nord-ovest del Paese: ossia Rivalta, Torino, Novara e Vado Ligure. Una strategia di network certamente distante dall’individualismo finora adottato nella gestione di infrastrutture di interesse fortemente collettivo e che interesserebbe anche le infrastrutture portuali e le relative autorità. Dall’incontro è arrivato così un invito ad avviare un tavolo di confronto congiunto tra interporti, porti e ferrovie che, nel breve periodo, generi una fattiva collaborazione tra i sistemi, prima che la promulgazione di una nuova legge di riforma portuale determini un allontanamento piuttosto che un miglioramento dei rapporti tra i sistemi.
L’incontro è stato chiuso dal sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino, il quale ha  dichiarato che nella lista delle priorità ha posto l’aggiornamento del Piano della Logistica, un’azione da svolgere con l’intervento congiunto delle Regioni,  tenendo in buon conto lo scenario attuale e futuro delleconomia nazionale, abbinato a una legge specifica dedicata allo sviluppo della logistica nel nostro paese. Una dichiarazione dal quale emerge il ruolo primario del governo nella pianificazione del trasporto nazionale, ridimensionando invece il desiderio dell’azienda ferroviaria italiana di tracciare, in chiave autonoma, la strategia della logistica portuale e interportuale.
Giachino si è, infine, impegnato al reperimento di fondi per il sostegno del trasporto combinato: un sostegno finanziario annuo per i prossimi tre, cinque anni pari a 50 milioni di euro.

Una risposta a “Interporti, l’unione fa la forza
Ora si pensa a un coordinamento

  1. Constato amaramente che nel nostro Paese si prosegue ad affrontare la politica dei trasporti in modo episodico e settoriale. Nessuno, al di là delle parole rituali, nei fatti opera per partire da una logica di sistema che è l’unico vero punto sul quale affrontare la tematica dei trasporti.
    Avevo condiviso la proposta del presidente dell’Aiscat Palenzona di dare vita ad una autorità o dipartimento presso la Presidenza del Consiglio per ricondurre ad unità di coordinamento le varie tematiche legate e connesse al mondo dei trasporti (logistica, sicurezza, mobilità nelle città).
    Vedo che le regioni e le grandi città si muovono più per dimostrare che si realizza qualcosa in tema di impatto ambientale; gli interporti si confrontano tra loro, ma senza una logica di insieme; infine del Patto della logistica se ne parla nei convegni ma nulla più.
    Ritengo importante che tutti si confrontino ma se nel Governo non si farà strada il convincimento che sul tema dei trasporti bisogna rapportarsi in modo coordinato, difficilmente il nostro Paese troverà quella competitività indispensabile per partecipare alle sfide del mercato globale. La logica che ognuno pensa per sè mi pare ancora lontano da sconfiggere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *