L’ambiente non si difende
togliendo le merci dalle rotaie

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Meno Tir sulle strade e più merci su rotaia, oppure via mare, via cielo… Insomma largo ai trasporti combinati, alla possibilità di far interagire il trasporto su gomma con quello in treno, in nave (lungo le ormai famose “autostrade del mare”) ma anche via aereo. Da tempo tutti questi messaggi vengono continuamente ripetuti (da politici a caccia di consensi e da manager statali), sostenendo l’importanza di trovare strade alternative al trasporto merci su gomma per proteggere l’ambiente, per diminuire l’impatto ambientale. Peccato che dal dire al fare ci sia di mezzo il mare, come commenta amaramente Maurizio Codognotto, titolare di una delle più note imprese di autotrasporto italiane. Un’amarezza dettata da un’esperienza (negativissima) vissuta personalmente. La società di Treviso infatti aveva avviato un’importante sinergia gomma-rotaia per il trasporto delle merci da Padova alla Sicilia, ma le ferrovie dello stato hanno interrotto tutto, cancellando, inspiegabilmente, questa opportunità. Così il trasporto combinato, la tanto sbandierata tutela ambientale, sono miseramente finiti nel cestino.

9 risposte a “L’ambiente non si difende
togliendo le merci dalle rotaie

  1. Legambiente e tutte le associazioni di verdi e ambientalisti invece di pulire le spiagge perché non scendono in campo a protestare e a denunciare queste assurdità (pe non usare termini più offensivi)?
    Manuel, Sondrio

  2. Ma non ci accorgiamo che ci stanno prendendo tutti per i fondelli, compresi coloro che si riempiono la bocca con la favola della tutela ambientale e che con quelle parole ci guadagnano migliaia di euro?
    Pamela, Napoli

  3. Posso sapere quanto guadagnano i manager di Trenitalia per fare questi capolavori strategici?
    Marco, Treviglio (Bergamo)

  4. Sono assolutamente d’accordo con i ragionamenti razionali e logici di Maurizio Codognotto. Non è certo un caso che io abbia avuto modo di segnalare, in un articolo apparso sul quotidiano Libero, l’assurdità delle decisioni di alcuni dirigenti delle Ferrovie dello Stato che stanno realizzando un politica per nulla espansiva del trasporto ferroviario attraverso l’incremento dei prezzi e, quel che è peggio, sopprimendo linee dedicate al trasporto merci. Parlare di riequilibrio tra le varie modalità va bene, ma poi non si può operare per rendere antieconomico il ricorso al trasporto su treno, tenendo conto che languono anche le iniziative che potrebbero favorire l’incremento del ricorso al treno-tir. Quel che serve sono maggiori controlli e l’introduzione di incentivi appropriati.

  5. Sono schifato. Che qualcuno intervenga, non dimentichiamo che le ferrovie si chiamano dello Stato mica per niente e che in gran parte sono ancora nostre!!!

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