Il Cese chiede un piano europeo
per il trasporto merci su rotaia

Le merci, in Europa, dovrebbero circolare di più sulla ferrovia. Per farlo, servono infrastrutture e, soprattutto, un piano congiunto che unisca i vari Paesi dell’Unione Europea. Proprio su questo punto si è espresso il Cese, il Comitato economico e sociale europeo, che ha chiesto agli Stati membri di svolgere un ruolo di primo piano nel coordinamento dei progetti per la creazione dei corridoi ferroviari internazionali. Nell’ambito di questo programma – precisa il Cese, organo consultivo dell’Unione Europea – si dovrebbe dare la priorità al trasporto merci per garantire gli investimenti sia pubblici sia privati necessari per migliorare la qualità, l’efficienza e la capacità generale delle infrastrutture ferroviarie.
Il messaggio all’Europa è arrivato direttamente della presentazione pubblica sui corridoi europei per il trasporto merci su rotaia, organizzata dal Comitato economico e sociale europeo e dalla Confederazione sindacale romena Meridian, che si è tenuta a Bucarest (Romania) il 17 settembre.
All’incontro era presente anche János Tóth, presidente della sezione Ten (Trasporti, energia, infrastrutture, società dell’informazione) del Cese, che ha espresso il suo compiacimento per la proposta di regolamento avanzata dalla Commissione volta a creare una rete ferroviaria europea per un trasporto merci competitivo. Tóth ha anche sottolineato che è necessaria un’azione politica concreta a livello della realizzazione dei progetti per garantire gli investimenti pubblici e privati necessari per accrescere la qualità, l’efficienza e la capacità complessive delle infrastrutture ferroviarie.
Il romeno Dumitru Fornea ha chiesto un coordinamento efficiente ad alto livello e ha affermato che i ministeri competenti dei Paesi interessati alla costruzione di uno specifico corridoio dovrebbero unire le loro forze per preparare i relativi progetti, nel quadro di un’azione politica coordinata a livello dell’Ue.
Jonathan Scheele, direttore alla Dg Tren, ha invece ribadito che il coordinamento spontaneo non è sufficiente: sono necessari ulteriori interventi legislativi a livello europeo e, inoltre, le società devono essere più aperte alla concorrenza. I programmi europei – ha detto Scheele – rappresentano una fonte di finanziamento importante per il trasporto merci su rotaia, ma gli Stati membri devono far fronte alle sfide legate al cofinanziamento dei progetti e alla loro successiva realizzazione nell’attuale fase di contrazione economica.

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