Confetra scrive a Matteoli: il cargo
ferroviario rischia di sparire

Interventi su misura, altrimenti in Italia il cargo ferroviario rischia di sparire. È questo il pensiero che Confetra-Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, ha espresso in una lettera inviata qualche giorno fa al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli. Dopo aver espresso la sua  soddisfazione per il capitolo ”La liberalizzazione della rete ferroviaria italiana” contenuto nell’allegato Infrastrutture al Dpef, il presidente di Confetra, Ferdinando Albini, spera che entro la fine della legislatura sia possibile dare una risposta positiva al binomio liberalizzazione-competizione in materia di trasporto ferroviario. ”Il modello di holding delle Ferrovie italiane è certo conforme alla disciplina comunitaria”, spiega nella lettera Ferdinando Albini, “ma nel nostro Paese sono carenti due aspetti fondamentali. Manca una chiara e trasparente separazione contabile tra attività connesse alla gestione delle infrastrutture e attività derivanti dalla prestazione dei servizi di trasporto; all’interno dei servizi di trasporto non c’è chiara distinzione tra il trasporto persone e il trasporto merci e, ancora più in analisi, tra le diverse modalità del trasporto merci. L’accessibilità al mercato ferroviario delle merci per nuovi operatori non è garantita da alcun organismo indipendente: l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria dipende, per l’applicazione pratica del suo mandato, pur sempre da Rfi e quest’ultima fa capo al Gruppo Fs. 
Come lei ben sa”, prosegue Albini, “il cargo ferroviario italiano continua a registrare contrazioni di volumi. Una situazione che non dipende solo dall’attuale contingenza generale negativa. Le cause principali vanno ricercate nell’attuale sistema di governance Fs”. Albini snocciola anche alcuni dati: “Nell’anno passato la viabilità stradale italiana ha registrato circa 80 miliardi di chilometri: il 25 per cento, percorso da automezzi industriali pesanti, rappresenta il mercato potenziale che un sistema ferroviario non monopolista potrebbe penetrare. Invece, sommando le modalità del trasporto ferroviario del 2008, sono stati fatti poco più di 25 milioni di chilometri per il cargo a treni completo. cioè poco più dello 0,12 per cento.
 Il ministro Matteoli”, continua Albini, “ha manifestato l’inequivocabile volontà politica di riequilibrare l’attuale situazione, il cui persistere porterà inevitabilmente alla scomparsa di un elemento fondamentale della nostra economia nazionale quale è il trasporto merci a mezzo ferrovia, con un aggravamento della situazione ambientale”.

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