Per i trasporti la tecnologia
è una strada obbligata

Da tempo i responsabili di Fai Conftrasporto stanno cercando di evidenziare come i servizi di trasporto e logistica saranno la chiave grazie alla quale aprire nuove strade per  far giungere a destinazione servizi sostenibili e competitivi; come l’informatica e la tecnologia satellitare saranno gli strumenti attraverso i quali l’evoluzione del modo di operare si concretizzerà; come sia possibile ridurre i costi per la collettività migliorando contemporaneamente la qualità del servizio offerto (un primo esempio concreto è quello di una  gestione logistica ospedaliera e del farmaco adeguata che, numeri alla mano (puntualmente pubblicati su Libero) consentirebbe di curare molti dei conti in rosso della sanità.

Abbiamo anche più volte sottolineato come presto le amministrazioni locali dovranno  affrontare il tema dell’ingresso nei centri urbani attraverso un sistema che preveda, obbligatoriamente, l’ottimizzazione dei traffici nei centri urbani connessa all’uso dei sistemi informatici. Nell’era del nuovo modo di comunicare, dove le decisioni si assumono sempre più in tempo reale, il  mondo del trasporto deve sapersi dunque adeguare, non solo per avere l’esatta cognizione di quanto avviene sulla strada e per una gestione ottimale dei propri automezzi, ma perché l’informatizzazione è lo strumento che consente di garantire sempre e in ogni situazione la tracciabilità delle operazioni, offrendo servizi a costi più contenuti con non secondarie possibilità di risparmio  per un’impresa. L’introduzione della tecnologia non potrà che migliorare le condizioni di sicurezza sulle nostre strade. Basti pensare alla piaga dei furti e alla possibilità di ritrovare in tempi rapidi l’automezzo; ma anche a una nuova gestione della flotta che consenta di intervenire a correggere anche i comportamenti di guida errati. Il che significa non solo riduzioni dei premi assicurativi, già esistenti sul mercato ma, aspetto questo non secondario alla luce delle nuove norme che mirano a determinare le responsabilità di ogni soggetto che partecipa a realizzare una operazione di trasporto, la fornitura di dati inoppugnabili che aiutino le forze dell’ordine e la magistratura a poter avere elementi in base ai quali dirimere le controversie. L’Unione europea sta elaborando disposizioni che rendano, nel trasporto delle merci pericolose, obbligatorio installare strumenti tecnologici che consentano il controllo a distanza. Un mondo in rapida evoluzione, dunque, che servirà anche a introdurre elementi selettivi nella scelta del soggetto al quale affidare il trasporto delle merci. I committenti verranno coinvolti dalle evoluzioni che sempre più saranno introdotte a causa dell’estensione delle responsabilità nel caso affidino un carico a un vettore non in grado di garantire la qualità nel servizio e il rispetto delle regole di trasporto. Evoluzioni che incideranno notevolmente sulle attività di un futuro molto prossimo e non gioverà certo aver lasciato trascorrere troppo tempo senza aver stimolato la diffusione della tecnologia sui mezzi. Negli interporti, nei porti, nei luoghi di carico e scarico, solo i mezzi pesanti dotati di sistema satellitare, in grado di dialogare per gestire meglio i tempi di imbarco sulle navi o per  ridurre i tempi di attesa al carico e allo scarico, risulteranno avvantaggiati. Alla luce di tutto questo appare  imprudente che il Governo non abbia pensato di prevedere incentivi per l’installazione dei sistemi satellitari a bordo degli automezzi. Conftrasporto, attraverso la Fai Service, ha avviato un percorso realizzando una collaborazione con Viasat ma non basta: occorrerebbe anche un intervento pubblico. Perché non realizzare la crescita tecnologica del settore premiando chi la utilizza raggruppandosi? Si otterrebbero due positività: predisporre gli automezzi in circolazione ai nuovi sistemi e favorire la crescita dimensionale delle troppe micro imprese.

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