Caro Codacons, certe proposte
servono solo per finire sui giornali

Una grande voglia di visibilità, di finire sui giornali, di veder pubblicato il proprio nome e, magari, con un po’ di fortuna, anche la propria fotografia. Solo così Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, riesce a giustificare l’ultima uscita pubblica di Carlo Rienzi, presidente del Codacons, che ha invitato tutti gli automobilisti i transito sulle autostrade a ferragosto, e più in generale in tutti i giorni in cui la circolazione è vietata ai Tir, a prendere nota dei numeri di targa dei mezzi pesanti che invece violerebbero quel divieto.

“Prendo atto che il presidente del Codacons, nonostante abbia gia’ ricevuto in un dibattito radiofonico sul medesimo argomento le risposte che si meritava a confutazione delle tesi sostenute, persegue nella sua guerra contro gli uomini dei Tir”, commenta Paolo Uggè. “Evidentemente non sono stati sufficienti i dati che ho avuto modo di illustrare per soddisfare le sue aspettative di sicurezza: dati, inconfutabili, che dimostrano come nei giorni e nei mesi nei quali i tir circolano maggiormente gli incidenti siano, numericamente, di molto inferiori. E come nelle domeniche e nel mese di agosto i decessi e i feriti siano puntualmente determinati dalle vetture. Altrettanto sembra non interessare al presidente Rienzi che gli uomini dei tir sono anch’essi consumatori che consentono a coloro che sono in vacanza di ricevere alimentari freschi e altri prodotti. Merci la cui disponibilità anche nel giorno di Ferragosto è assicurata da lavoratori che sicuramente preferirebbero starsene, come probabilmente ha fatto il signor Rienzi, a riposare invece che a percorrere centinaia di chilometri al volante, sotto il sole, in lunghissime code causate da milioni di auto e poche decine di Tir. E forse dall’incapacità cronica nel nostro Paese di realizzare nuove infrastrutture adeguate, e di gestire particolari situazioni. Cosa pensa di ottenere il signor Rienzi, novello fustigatore dei costumi, con la minaccia di scatenare i suoi ispettori per prendere le targhe dei mezzi che circolano? E quali autorizzazioni ha avuto dagli organismi preposti? E, ancora, chi potrà verificare l’attinenza dei dati raccolti con la realtà? Già nei giorni scorsi, con i dati che denunciavano “ben” 700 Tir in circolazione sull’adriatica, su una arteria che vede più di 100mila veicoli al giorno, il buon Rienzi ha dimostrato come il suo vero obiettivo fosse quello di ottenere sui giornali visibilità e non quello di trovare soluzioni concrete che producono maggior sicurezza per gli altri. Gli imprenditori seri sono ben lieti se le forze dell’ordine, attraverso i necessari controlli, riusciranno a impedire la cicolazione dei “furbi irregolari”. E sono sempre gli imprenditori seri a chiedere con forza che il potere di rilasciare le deroghe sia attribuito solo a provvedimenti del ministro e tolto ai prefetti. Se su queste proposte serie il Codacons e il suo presidente si vogliono confrontare, Fai Conftrasporto è  disponibile. Se invece si vogliono solo criminalizzare degli operatori che circolano perchè il mondo produttivo, i ristoratori, i commercianti, i consumatori (insomma la quasi totalità degli italiani) possano lavorare e trovare tutto quanto cercano e di cui hanno bisogno, allora non esistono possibilita’ di confronto”.

Una risposta a “Caro Codacons, certe proposte
servono solo per finire sui giornali

  1. Il presidente dei camionisti ha ragione! E’ ora che chi di dovere si prenda le proprie responsabilità, ossia chi gestisce le autostrade. Personalmente non ho visto nessun camion nel weekend e tornavo da San Benedetto del Tronto con la famiglia. E quel Rienzi che mi era simpatico quando si era messo in perizoma per protestare contro il carovita e che si candida in tutte le elezioni politiche questa volta ha preso proprio un grosso abbaglio e dovrebbe chiedere scusa agli autotrasportatori.
    Alfonso P.

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