Friuli, via la criminalità
organizzata dagli appalti stradali

L’Anas ha firmato in Prefettura a Trieste un protocollo d’intesa per la prevenzione di tentativi di infiltrazioni mafiosa negli appalti per le opere realizzate dalla società sulle strade del Friuli Venezia Giulia. Il documento, voluto dalle Prefetture territorialmente competenti del Friuli e sottoscritto dall’Anas, prevede procedure di scambio informativo tra l’Anas e le Prefetture per i controlli di legge sulle imprese che parteciperanno alle gare di appalto ai lavori. Sono previste, inoltre, apposite clausole di garanzia da inserire nei contratti con le imprese aggiudicatrici per garantire la trasparenza delle partecipazioni societarie, la conoscenza delle variazioni degli assetti societari e gli eventuali subappaltatori e/o subcontraenti.
Tra queste, particolarmente significative sono quelle relative all’obbligo di comunicazione degli affidamenti di servizi e forniture “sensibili” (per esempio, trasporto di materiali in discarica e smaltimento rifiuti) e quelle che comportano l’obbligo di immediata denuncia di ogni tentativo di condizionamento di natura criminale. Il protocollo prevede che, per le opere realizzate mediante affidamento a contraente generale, le parti sottoscrittrici si impegnino per la stipula di un ulteriore specifico accordo che finalizzerà gli interventi di prevenzione adeguandoli allo specifico schema contrattuale.
Il protocollo è stato sottoscritto per l’Anas Spa dal capo compartimento del Friuli Venezia, Giulia Cesare Salice; dal prefetto di Trieste, Giovanni Balsamo; dal prefetto di Gorizia, Maria Augusta Marrosu; dal viceprefetto vicario di Udine, Francesco Palazzolo, e dal viceprefetto vicario reggente di Pordenone, Francesco Cappetta.
La speranza è che l’esempio del Friuli Venezia Giulia venga seguito anche da molte altre regioni italiane.

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