La benzina aumenta ancora,
un litro di verde costa 1,34 euro

Il prezzo del petrolio al barile è in discesa, ieri era a 70,64 dollari, ma il pieno di benzina e di gasolio prosegue nella sua impennata. “L’Agip”, rivela il Corriere della Sera di ieri, secondo quanto riferisce la Staffetta Quotidiana, “ha deciso un sensibile aumento dei listini consigliati ai gestori, portando la benzina a 1,34 euro (+3 centesimi) e il gasolio a 1,162 euro (+2,5 centesimi). Con quest’ultimo aumento la verde si riporta così ai livelli di ottobre dello scorso anno. Rincari, anche se più contenuti, si registrano anche presso i marchi Api/Ip, Erg, Q8 (solo per la verde), Shell, Tamoil e Total”. Una nuova stangata, insomma, per chi si muove sulle due o quattro ruote.

I prezzi delle compagnie petrolifere
Questi sono i prezzi consigliati dalle compagnie petrolifere. Tra parentesi le ultime variazioni.

Agip – Benzina: 1,340 (+0,030) – Gasolio: 1,162 (+0,025).
Api/Ip – Benzina: 1,319 (+0,010) – Gasolio: 1,139 (+0,003).
Erg – Benzina: 1,309 (+0,010) – Gasolio: 1,139 (+0,010).
Esso – Benzina: 1,319 – Gasolio: 1,142.
Q8 – Benzina: 1,319 (+0,010) – Gasolio: 1,139.
Shell – Benzina: 1,329 (+0,020) – Gasolio: 1,159 (+0,020).
Tamoil – Benzina: 1,322 (+0,006) – Gasolio: 1,146 (+0,003).
Total – Benzina: 1,319 (+0,006) – Gasolio: 1,143 (+0,004).

Ma quando si fermerà la crescita del costo della benzina? È possibile che il petrolio, oggi è vero, in calo, ma in crescita costante da marzo, possa tornare a 150 dollari al barile? Fatih Birol, capo economista dell’International Energy Agency, ha dichiarato l’altro ieri all’Indipendent, che “prezzi più elevati del petrolio dovuti a un più rapido aumento della domanda e a una stagnazione, se non addirittura un declino, nell’offerta potrebbero soffocare la ripresa economica”.
Intanto, il portale Qualeenergia.it scrive che il picco delle richieste di petrolio e anche del prezzo dovrebbe arrivare entro dieci anni.
Cosa fare, quindi, per risparmiare sul pieno? Il modo migliore è di rivolgersi alle aree self service. E chi viaggia in autostrada può conoscere in anticipo i prezzi praticati nelle aree di servizio semplicemente collegandosi all’indirizzo internet http://www.autostrade.it/autostrade/servizi.do. Cliccando sulla cartina dell’Italia si possono poi verificare i prezzi dei distributori sul percorso da affrontare.

2 risposte a “La benzina aumenta ancora,
un litro di verde costa 1,34 euro

  1. Spettabile Redazione, egregi signori
    desidero esprimere un parere sul tema del rincaro prezzi carburanti.
    Ho scritto tempo fa ad associazioni consumatori e a La Stampa di Torino ma senza mai ottenere risposte.
    Contro lo strapotere delle grandi compagnie petrolifere e l’assoluta indifferenza dei vari governi essendosi dimostrati inutili le varie astensioni dei consumatori o manifestazioni varie propongo un’azione per toccare sul vivo le compagnie nell’unico tallone d’Achille: il portafoglio.
    Propongo di non acquistare più carburanti da distributori Agip ed Esso (ma proprio 0 di 0) e di continuare normalmente con le altre case, nel giro di poco tempo si avrebbe un calo repentino degli incassi di queste due compagnie senza variare gli usi e consumi dei cittadini. Io penso che tali compagnie per riprendere a vendere saranno costrette a diminuire i prezzi, solo se e quando i prezzi saranno scesi sensibilmente si potrà nuovamente acquistare da loro, costringendo cosi anche le restanti compagnie ad adeguare i prezzi.
    Il tasto dolente di tutto questo è la difficoltà nell’organizzazione e l’iniziale indifferenza dei consumatori. Un po’ di buona volontà e sale in zucca avrà certo ragione di una banda di pirati (legalizzati).
    Vi ringrazio dell’attenzione e confido in un vostro intervento (ed anche di un vostro parere).
    Cordiali saluti F.Sacchetto

  2. La soluzione è semplice e in Francia c’è da decenni ed è stata ottenuta dopo lunghe battaglie: chiunque può comprarsi direttamente la benzina. Quindi nei supermercati per esempio la benzina che vendono è sempre e solo della marca dell’ipermercato che pratica sempre prezzi più bassi… In Italia anche nei supermercati la marca è una di quelle “classiche” che naturalmente non ha interesse ad abbassare i prezzi ma anzi la posizione è ancora più dominante.

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